Mobilitiamoci per difendere la rivoluzione delle donne della Siria del Nord Est!

Una nuova invasione dei territori della Confederazione della Siria del Nord e dell’Est da parte della Turchia di Erdogan è imminente. Proprio nelle scorse ore Trump ha annunciato il ritiro delle truppe USA dal confine turco-siriano e già si sono visti i primi movimenti dalle città di Serêkaniyê e Gire Spî, dove la popolazione locale ha iniziato a mobilitarsi per difendere la propria terra.

Questo è l’ennesimo attacco da parte di Erdogan al progetto di democrazia radicale basato sulla liberazione delle donne, sulla convivenza fra popoli e sull’ecologismo politico che da sette anni ha preso piede nei territori del Nord Est della Siria. Qui le popolazioni curde, arabe, assire, turcomanne e siriache si impegnano per creare una società diversa, libera da ogni oppressione patriarcale e capitalista. Qui le donne sono un pilastro della rivoluzione: con le loro accademie, con le loro organizzazioni, con le loro cooperative promuovono una nuova visione del mondo e della società, che travalica i confini della Siria e del Medio Oriente.

Per questo la loro rivoluzione è anche la nostra rivoluzione: quello che in questi anni si è costruito nella Confederazione del Nord e dell’Est della Siria rappresenta un’utopia concreta per tutte e tutti noi, un modello da cui imparare e da difendere.

La Turchia, complici i paesi occidentali trincerati nel loro silenzio, vuole porre fine a tutto questo, portando guerra e distruzione e consegnando il territorio a forze patriarcali e oppressive. Il rischio di una nuova Afrin è concreto.

Quello che però ci ha insegnato il movimento delle donne curde è che la forza delle donne non si piega facilmente. Le donne curde, arabe, assire e siriache non si arrenderanno di fronte all’attacco della società patriarcale e capitalista, ma con le loro organizzazioni proteggeranno la nuova vita che ha preso piede nella Confederazione del Nord e dell’Est della Siria.

Chiediamo a tutte le amiche le sorelle le compagne di mobilitarsi a fianco della rivoluzione del Nord Est della Siria usando la creatività e la passione che ci appartengono. Denunciamo insieme e ovunque l’attacco turco e le sue terribili conseguenze, denunciamo la connivenza dello stato italiano, quarto fornitore di armi alla Turchia. Boicottiamo le aziende e le iniziative turche nel nostro paese. Supportiamo economicamente la Staffetta sanitaria per il Rojava e i progetti in aiuto della resistenza della popolazione del Nord Est della Siria.

La solidarietà è un’arma, usiamola!

 

Rete Jin

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