L’icona di resistenza e leader della sinistra palestinese Leila Khaled ha fatto visita a Leyla Güven, 55 anni, parlamentare curda e leader politica, in sciopero della fame da 159 giorni per chiedere la fine dell’isolamento del leader curdo Abdullah Öcalan. La visita è avvenuta nella casa di Leyla Güven ad Amed / Diyarbakir lunedì 15 aprile. Güven, che è stata eletta nelle fila dell’HDP (Partito popolare democratico) alle elezioni turche del 24 giugno 2018, ha iniziato il suo sciopero della fame quando ancora era chiusa in una prigione turca. Si contano oltre 7.000 prigionieri politici curdi e migliaia di prigionieri politici turchi, compresi attivisti, giornalisti, avvocati e sindacalisti. Recentemente 18 avvocati turchi sono stati condannati a 160 anni di carcere, in totale, per il loro lavoro in difesa degli attivisti politici. Tra questi prigionieri politici c’è Ayse Duzkan, co-fondatrice di BDS Turkey e da lungo tempo attivista e giornalista femminista, che ha continuato a esprimere solidarietà nei confronti dei prigionieri politici palestinesi anche dopo essere stata condannata solo per aver lavorato per un giorno come redattrice di un giornale curdo vietato.
La stessa Güven è stata accusata di “attività terroristiche” e arrestata il 22 gennaio 2018 dopo aver protestato contro l’occupazione e l’invasione militare della Siria nord-occidentale e gli attacchi contro le YPG da parte dell’esercito turco. Per Güven i pubblici ministeri avevano chiesto una condanna a 31 anni, con l’accusa di “fare propaganda per i terroristi”; accuse simili sono state utilizzate in altri casi contro attivisti politici in Turchia, con condanne pesantissime per attività politiche pubbliche, giornalismo o attività di difesa legale.
Lo sciopero della fame è iniziato il 7 novembre 2018 dentro la prigione e Güven lo ha continuato dopo la sua liberazione, nel gennaio 2019, che è stata concessa perché le sue condizioni di salute erano divenute molto critiche. Molti prigionieri politici curdi reclusi nelle prigioni turche si sono uniti allo sciopero della fame contro l’isolamento di Öcalan, mentre gli attivisti kurdi residenti all’estero hanno iniziato nelle proprie città scioperi della fame in solidarietà. In particolare, Güven ha chiesto che Öcalan possa ricevere visite da parte dei suoi familiari e dei suoi legali.
La visita di Kahled è avvenuta nel momento stesso in cui centinaia di prigionieri palestinesi sono in sciopero della fame all’interno delle prigioni di occupazione israeliane, in quella che hanno chiamato la Battaglia di Dignità 2. Lo sciopero della fame è una risposta alla repressione all’interno delle prigioni, che si è intensificata. Le richieste degli scioperanti comprendono l’accesso alle visite e alle telefonate con i familiari, cure mediche adeguate, fine delle pene collettive e miglioramento delle condizioni delle donne e dei bambini detenuti.
La visita di Leila Khaled a Leyla Güven sottolinea la natura internazionale delle lotte dei prigionieri politici che si battono contro il sionismo, l’imperialismo, il capitalismo e i regimi reazionari. I
prigionieri sono in prima linea perché combattono contro l’ingiustizia e la repressione, creano punti in comune nella lotta e riportano alla solidarietà tra prigionieri palestinesi e scioperi della fame dei detenuti irlandesi avvenuta negli anni ’80. Nel momento in cui Leyla Güven era in sciopero nelle prigioni turche, Khaled le ha inviato la seguente lettera:
“Leyla Güven, mia cara amica. Leyla, rinchiusa nelle segrete dei persecutori, ti faccio i miei più calorosi saluti.
La prigione non fermerà la tua voce, che è arrivata a noi per chiedere di mobilitarsi per la liberazione di prigionieri politici, in particolare il grande rivoluzionario Abdullah Öcalan.
Nelle carceri turche e israeliane i rivoluzionari sono in sciopero della fame per la libertà, la giustizia e per fermare il sistema dominante che mettere a tacere le voci di coloro che vogliono la democrazia.
A nome mio e delle donne palestinesi, ti confermo che farò sentire la mia voce contro tutti gli attacchi ai danni dei rivoluzionari.
Leyla, mia cara amica, noi pensiamo che la persecuzione nelle prigioni si fermerà. La tua pazienza e la tua lotta avranno la meglio sulla fame.
Più lo sciopero della fame sarà difficile, più la lotta sarà onorevole. Tutte le persone del mondo che amano la libertà sosterranno le tue azioni.
Ti bacio sulla fronte, ti tengo la mano.
Sei un modello per tutte le donne del mondo. Nella speranza della libertà …
La tua amica di lotta
Leila Khaled”
FONTE: https://samidoun.net/2019/04/hunger-strike-solidarity-leila-khaled-meets-with-leylaguven-after-159-days-ofstrike/?fbclid=IwAR16CuEx0IBnxOyd3tgd5p8gUBQCKy9czs_vPW_PDgxEd899ggObMM_RWvo