Questo pezzo di Amargî Lêgerin è stato pubblicato originariamente su Komun Academy (4 maggio 2020).

La guerra della Turchia è diretta contro le conquiste delle donne. Intervista con il Consiglio di Jinwar (Meclisa Jinwar).
Il 25 novembre 2018, dopo una lunga fase di costruzione, il villaggio delle donne, Jinwar, è stato aperto in Rojava/Siria del Nord. Jinwar è ampiamente conosciuto come un luogo di vita collettiva per donne. In seguito all’invasione turca, che è iniziata il 9 ottobre 2019, Jinwar è in pericolo. Amargî Lêgerin della campagna Women Defend Rojava ha parlato col consiglio di Jinwar di come le donne del villaggio organizzino la loro vita quotidiana in tempo di guerra e di quali siano i loro piani per quest’anno.
Quali sono i motivi per fondare un villaggio per le donne e quali sono i vostri obiettivi?
Quando mangiamo la zuppa e beviamo il tè insieme oggi sotto il sole invernale di mezzogiorno, facciamo fatica ad immaginare che esattamente nel luogo in cui siamo sedute proprio ora, dove sorgono le case di fango che ci tengono al caldo, dove la vegetazione sta spuntando di nuovo dalla terra, dove migliaia di alberi che abbiamo piantato stanno crescendo e dove all’alba il fumo sale dal camino del forno, dove parliamo insieme dei piani per il villaggio – che in questo luogo la terra giaceva incolta circa tre anni fa.
Le discussioni sulla fondazione del villaggio sono andate avanti per un po’ di tempo. Il comitato di costruzione del villaggio era già stato fondato nel 2016. Il suo obiettivo era costruire un villaggio ecologico in cui le donne potessero vivere insieme in modo autodeterminato.
Attraverso la fondazione di Jinwar, stiamo contribuendo alla storia delle donne. Nel passato, le donne avevano relazioni vivaci di solidarietà con ciò che le circondava – con la natura e le persone – e perciò giocavano un ruolo speciale nella società. Tramandavano il linguaggio e la cultura. E preservavano la conoscenza di come organizzare le diverse aree della vita, quali l’assistenza sanitaria e materiale, che avevano sviluppato per il beneficio della società e degli individui. I valori sociali quali il rispetto, la solidarietà e la cura erano il cuore della vita insieme. Vivere insieme con queste basi assicura l’esistenza della società e perciò la vita e la libertà dell’individuo.
Una società può essere democratica soltanto se le donne partecipano attivamente alla sua formazione e si organizzano in tutte le aree della vita.
Se osserviamo gli sviluppi in Rojava e Siria del Nord, vediamo che le donne stanno giocando un ruolo chiave nella lotta contro lo Stato Islamico (ISIS) e altri gruppi jihadisti e nel costruire e ricostruire un’auto-organizzazione democratica in tutte le aree della società.
Costruendo Jinwar come parte dell’autogoverno autonomo, abbiamo usato la nostra conoscenza ed esperienza, la nostra forza e creatività, per costruire un posto in cui noi donne possiamo liberarci dalle relazioni dove siamo viste soltanto come oggetti.
Allo stesso tempo, stiamo sviluppando uno stile di vita comunitario ed ecologico che coincide con le forme di resistenza e conoscenza per cui le donne sono state essenziali in tutti i periodi storici. Il villaggio è basato sull’idea di autogoverno, che significa che tutte le donne si prendono responsabilità le une per le altre e per l’intero villaggio. Un obiettivo del villaggio è sviluppare e rafforzare una personalità libera nelle donne e nei bambini: diventare una parte attiva della vita comune, supportarsi, credere nella nostra forza e conoscenza, crescere, prendersi responsabilità, sviluppare capacità di risolvere i conflitti e i problemi pratici di ogni giorno.

Come descrivereste Jinwar?
Jinwar è un posto in cui noi, come donne, prendiamo decisioni insieme e organizziamo tutte le aree delle nostre vite in modo comune – questo vale per l’educazione, l’assistenza sanitaria e il supporto materiale.
In questo senso Jinwar è un passo enorme verso una vita significativa e libera in quanto donne.
Probabilmente uno dei più importanti fondamenti di Jinwar è la ricchezza di esperienza che tutte le donne portano con sé, che diventano esperienze collettive attraverso la vita insieme.
Attraverso la nostra vivace interazione quotidiana, condividiamo le esperienze, iniziamo a conoscere meglio noi stesse, il nostro ambiente e la nostra società e a sviluppare relazioni basate sul rispetto, il mutuo sostegno e la solidarietà. In questo modo creiamo la base per una coesistenza pacifica. Vogliamo essere un esempio e mostrare che una vita in comune, incentrata sulle donne, è possibile.
Come hanno influito gli attacchi dell’invasione turca sulle donne e i bambini in generale e cosa significano per il villaggio delle donne?
Gli attacchi della Turchia e dei suoi alleati sulla Confederazione della Siria del Nord e dell’Est hanno avuto luogo con il pretesto di creare una “security zone”. Per creare questa cosiddetta zona di sicurezza, la Turchia insieme alle forze alleate ha attaccato Afrîn nel gennaio 2018 e dal 9 ottobre 2019 ha attaccato Serê Kaniyê, Gire Spî e altre città e villaggi. La modalità della Turchia di creare una zona di sicurezza nel Nord della Siria è quella di occupare il territorio per espellere, derubare, uccidere coloro che sono radicati in quel territorio.
Le donne sono soggette a molteplici forme di violenza in questi attacchi. Molte donne sono state stuprate, violentate, fatte sposare contro il loro volere, vendute e schiavizzate. La legge della Sharia è stata introdotta ad Afrîn e ora anche a Serê Kaniyê e Gire Spî.
Tutto questo ha avuto enormi effetti sulla psiche delle donne e dei bambini.
Inoltre, tutti questi attacchi sulle donne e i bambini non avvengono per caso. Durante gli attacchi sia ad Afrîn che a Serê Kaniyê e Gire Spî, sono state uccise soprattutto donne e bambini. Il femminicidio è una tattica bellica. La storia mostra fino ad ora che sono le donne che tengono insieme la società, che hanno resistito più strenuamente all’oppressione e allo sfruttamento e che hanno costruito modi di vivere in comune come alternativa alla mentalità maschile distruttiva.
Attaccare i bambini significa attaccare il futuro e l’esistenza della società.
La politica di invasione e occupazione ha un impatto sull’autorganizzazione quotidiana delle donne.
Grazie ai grandi risultati raggiunti dalle donne, alla loro resistenza instancabile e alle innumerevoli lotte, negli ultimi anni sono stati creati molti luoghi e si sono stabilite relazioni, all’interno della cornice dell’organizzazione autonoma delle donne, che sono di grande importanza. I rifugi, le accademie, le cooperative e i centri culturali per le donne sono stati costruiti per loro iniziativa e con la loro forza. Questi luoghi hanno reso possibile alle donne di liberarsi dalle strutture famigliari tradizionali, di formarsi, di riunirsi e di sviluppare una forza e una volontà collettiva. Questi luoghi sono i bersagli delle forze di occupazione.
L’esecuzione di Hevrîn Xelef, una nota rappresentante della rivoluzione delle donne, dimostra l’azione violenta diretta contro le donne e la loro organizzazione.
Le donne e i bambini sono i primi ad essere privati dell’accesso all’educazione, all’assistenza sanitaria e al supporto legale a causa della guerra. Decine di migliaia di bambini sono attualmente incapaci di andare a scuola a causa delle condizioni di guerra.
Quando gli attacchi sono iniziati il 9 ottobre, le vite di donne e bambini di Jinwar, e il villaggio stesso, sono stati minacciati, così come lo sono state le vite di tutte le altre donne e bambini nella nostra aerea. Alcune donne avevano già avuto precedentemente molte esperienze dolorose e per la prima volta avevano trovato uno spazio sicuro a Jinwar, ma ora sono di nuovo esposte alla guerra e alla violenza. Come parte della difesa della nostra società, del nostro territorio e di tutte le conquiste della rivoluzione delle donne, abbiamo partecipato a manifestazioni e vari incontri. Abbiamo partecipato alle cerimonie funebri dei morti, supportato le loro famiglie e ci siamo fatte forza le une con le altre.

Qual è la situazione attuale a Jinwar e nei dintorni? Cosa significa questa minaccia per il villaggio delle donne? Qual è l’atteggiamento delle abitanti?
Sia storicamente che attualmente il Medio Oriente è segnato da conflitti e attacchi coloniali sulle donne e le comunità che vivono qui.
Gli attuali attacchi sono rivolti alla coesistenza pacifica di diversi gruppi della popolazione, al progetto di auto-amministrazione e soprattutto alle conquiste delle donne. Ogni villaggio che viene attaccato potrebbe essere Jinwar.
Jinwar resiste contro questa guerra, contro la politica di occupazione e invasione della Turchia, i gruppi jihadisti e i loro alleati, contro la violenza e la distruzione e la mentalità di oppressione di cui questa guerra è il risultato.
Stiamo prendendo posizione in questo conflitto unendoci come donne e costruendo insieme un modo di vivere basato sulla libertà, contrario alla mentalità di oppressione.
L’embargo in Siria e anche il tentativo di isolare completamente il Rojava hanno un impatto sull’economia regionale e locale. La brusca svalutazione della lira siriana contro il dollaro ha portato ad un improvviso incremento del prezzo degli alimenti di base e di molti beni di quotidiana necessità. Molti materiali da costruzione di cui abbiamo bisogno per mettere in atto i nostri progetti sono molto difficili da reperire.
Ma la nostra resistenza quotidiana continua: cuociamo il pane, facciamo lo yogurt dal latte delle pecore del villaggio, ci facciamo venire in mente idee su come dare forma al villaggio, facciamo piani per la prossima stagione dell’orto e dei campi, prepariamo un’unità educativa sulla naturopatia, ripariamo le case e le rendiamo impermeabili alla pioggia, discutiamo e ci riuniamo per riflettere sulla nostra vita insieme e sul nostro lavoro che abbiamo fatto recentemente e per valutarlo. Due donne del villaggio sono appena tornate da una formazione sulla salute e la storia delle donne durata una settimana.

Quali sono i piani e i progetti e quale tipo di supporto?
Ci sono molte idee e progetti, alcuni dei quali vorremmo mettere in pratica nel prossimo futuro. Qualche giorno fa abbiamo installato numerosi pannelli solari sul tetto della cucina comune come parte del nostro progetto solare e alcune delle case sono state allacciate alla fornitura di energia solare. L’obiettivo è produrre abbastanza energia solare per rifornire ciascuna casa del villaggio di elettricità e di acqua calda.
Poi c’è il progetto per la scuola del villaggio. Le lezioni hanno luogo in una delle case circolari di argilla. Quest’anno vogliamo progettare le aule, costruire un’area giochi esterna per i bambini più piccoli, un campo da calcio per i più grandi e una mensa.
Stiamo attualmente preparandoci ad aprire Şifa Jin, il centro sanitario per le donne e i bambini. Il centro sanitario è basato su approcci di medicina naturale. In aggiunta alla fornitura di assistenza ostetrica e medica per le donne e i bambini di Jinwar e dei villaggi nei dintorni, vogliamo fornire ulteriore formazione in tutti gli aspetti della salute, riappropriarci di antiche conoscenze curative e produrre i nostri rimedi naturali. In questo modo possiamo cominciare a conoscere e comprendere meglio i nostri corpi e il nostro ambiente e rafforzare la nostra salute.
Qualcos’altro che volete aggiungere?
Jinwar significa costruire una vita insieme come donne. Il villaggio è il risultato delle conquiste, delle lotte e della resistenza delle donne della regione, sia nella lunga storia delle società matriarcali della Mesopotamia, sia nelle lotte difensive delle Unità di difesa delle donne YPJ, che nella costruzione di strutture sociali che si autogovernano, le municipalità, i consigli delle donne e le cooperative in Siria del Nord. Jinwar vive attraverso le esperienze delle donne di tutto il mondo.
Vi invitiamo a venire a Jinwar per condividere la nostra storia e conoscenza.
Jinwar è parte della ricerca delle donne di tutto il mondo per una vita libera. I nostri principi di vita democratica, ecologica e libera per le donne non sono collegati soltanto a Jinwar, ma servono come ispirazione per le donne di tutto il mondo.
Sia come un villaggio, un collettivo, una comunità – uniamoci come donne e combattiamo insieme!
JIN JIYAN AZADÎ – DONNE VITA LIBERTÀ