I prigionieri del PKK e del PAJK reclusi in tutte le prigioni entreranno in sciopero della fame

I/le prigionier* del PKK e del PAJK reclus* in tutte le prigioni hanno annunciato che dal 1° marzo entreranno in sciopero della fame finché non avrà fine l’isolamento di Öcalan. I/le prigionier* hanno chiesto di dar voce alla loro resistenza, per sconfiggere il fascismo.

Deniz Kaya ha rilasciato la seguente dichiarazione scritta a nome dei prigionieri PKK (partito dei lavoratori del Kurdistan) e PAJK (partito per la libertà delle donne del Kurdistan) sugli scioperi della fame contro l’isolamento a Imrali.

CE LA FAREMO

Leali alla memoria e agli obiettivi dei e delle nostr* eroic* martiri, che sono la forza creativa che ci ha spinto a conseguire le nostre grandi vittorie nella lotta per la libertà attraverso la resistenza, nel momento in cui costruiamo la nostra resistenza giorno per giorno, dichiariamo di ritenere insufficiente ciò che abbiamo fatto finora per spezzare all’isolamento nei confronti del nostro leader Apo, che rappresenta è tutto ciò che è buono, e colmeremo le nostre lacune iniziando lo sciopero della fame a tempo indeterminato. La trama internazionale nei confronti di Apo è iniziata 20 anni fa; vogliamo rompere l’isolamento, abbattere il fascismo e avere un Kurdistan libero. Sicuri che conseguiremo la vittoria, noi prigionieri del PKK e del PAJK reclusi nelle prigioni di Turchia e Kurdistan intensificheremo la resistenza con determinazione.

NON SI PUÒ ISOLARE LA VITA

Tutti coloro che difendono il sistema capitalista moderno, che tradiscono la vita e non tollerano una società libera, hanno voluto costruire il proprio sistema partecipando a questa cospirazione senza precedenti, ritenendosi legittimati dalle istituzioni statali. Sappiamo che costoro non sono riusciti a vincere grazie a una trama internazionale e vogliono provare in altro farlo in un altro modo. Ora fanno chiaramente capire che il principale ostacolo al sistema che vogliono costruire contro la democrazia e la libertà sono Öcalan e il movimento per la libertà. Lo esprimono ogni giorno, isolando il nostro leader, attraverso genocidi, massacri, politiche di guerra e la repressione del popolo curdo. Allora oggi noi dichiariamo che, come i compagni Kemal, Mazlum, Hayri e Sara che amavano così tanto la vita da decidere di sacrificarla, il nostro leader Apo è la vita stessa, e non è possibile mettere in isolamento la vita. Si potrebbe rimanere senza fiato se si volesse provare a isolare la vita. Oggi per noi resistere significa rompere l’isolamento ad ogni costo e dimostreremo che siamo disposti a pagare qualsiasi prezzo per ottenere questo risultato. Persino i ciechi possono vedere e i sordi sentire che noi kurdi, come popolo e movimento, ci siamo stretti attorno al nostro leader. Oggi tutti devono sapere che chiunque difenda il governo fascista dell’AKP-MHP passerà alla storia per avere il cuore di pietra ed essere un traditore della vita, della libertà, della comunità, dell’amore e della verità.

LA NOSTRA PROTESTA CRESCE

Noi prigionieri del PKK e del PAJK reclusi nelle prigioni della Turchia e del Kurdistan abbiamo dichiarato al mondo le ragioni della nostra resistenza. Non faremo un passo indietro finché l’isolamento imposto al nostro leader non sarà sospeso e non avrà ottenuto sue condizioni di vita e di lavoro liberi. In questo momento, 331 compagni determinati e fedeli, reclusi in 67 carceri, sono in sciopero della fame a oltranza. La protesta lanciata l’8 novembre dalla compagna e parlamentare Leyla Güven continua con grande determinazione in tutto il Kurdistan e in Europa. La nostra gente resiste, il movimento per la libertà resiste e cresce la fiducia che ce la faremo e saremo vittoriosi. Non c’è alternativa alla resistenza contro il fascismo! Per questo stiamo incrementando la resistenza nelle carceri. Il fuoco della nostra resistenza brucerà il fascismo, la nostra coscienza e la nostra determinazione faranno crescere la nostra protesta nei numeri e nella forza.

A partire dal 1 ° marzo, annunciamo che noi reclusi del PKK e del PAJK nelle carceri della Turchia e del Kurdistan entreremo contemporaneamente in sciopero della fame a tempo indeterminato. Questo sciopero della fame continuerà fino alla rottura dell’isolamento. Nessuno, se non il nostro leader, può chiederci fermare la nostra resistenza che continuerà finché continuerà l’isolamento imposto al nostro leader.

Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, tutti gli intellettuali, gli scrittori, gli accademici e le ONG a dare voce alla nostra resistenza; abbattiamo il fascismo e costruiamo una vita libera e dignitosa. Resistiamo contro il fascismo dell’AKP-MHP, che si pone come un ostacolo sulla via di una vita libera e giusta. L’isolamento imposto al leader è contro tutti, quindi chiediamo a tutti di resistere per rompere l’isolamento.

fonte: https://anfenglish.com/human-rights/pkk-and-pajk-prisoners-to-go-on-hunger-strike-in-all-prisons-33213

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