Femminicidio in Rojava: 14 donne uccise durante il confinamento

Il confinamento provocato dalla crisi del Coronavirus ha incoraggiato la violenza contro le donne in tutto il mondo – perfino nelle regioni autonome della Siria del Nord e dell’Est. In soli due mesi e mezzo, 14 donne uccise per mano d’uomini, 16 suicide.

Traduciamo da ANF News (29 giugno 2020).

Il confinamento provocato dalla crisi del Coronavirus ha incoraggiato la violenza contro le donne in tutto il mondo – perfino nelle regioni autonome della Siria del Nord e dell’Est. Questa è la conclusione del rapporto frutto di una ricerca congiunta del Consiglio di giustizia delle Donne (Meclîs Edaleta Jinê) e delle strutture autonome delle donne delle forze di sicurezza interna, che è stato presentato domenica [28 giugno 2020] a Qamishlo. Durante le restrizioni iniziali adottate tra il 23 marzo e il 15 giugno, nella Siria del Nord e dell’Est 14 donne sono state vittime di femminicidio e altre 126 sono state colpite da violenza patriarcale [registrati inoltre 150 casi di violenza domestica, anche con minori coinvolti/e; secondo un recente rapporto dell’OMS, durante il confinamento per la profilassi del Coronavirus è aumentato nel mondo il numero delle donne vittime di violenza domestica – n.d.t.].

Nello stesso periodo c’è stato anche un massiccio aumento delle tendenze suicide tra le donne. In soltanto due mesi e mezzo, nell’intera regione autonoma 16 donne hanno messo fine alla propria vita e in 14 casi è stato registrato un tentato suicidio. Le organizzazioni delle donne attribuiscono questi dati allarmanti da una parte all’isolamento sociale, che è un fattore fondamentale di stress e può esacerbare i disordini mentali, d’altra parte alle misure di quarantena, terreno di coltura ideale per la violenza domestica. Poiché il suicidio spesso avviene quando i fattori di rischio si accumulano e le donne che hanno subito abusi o sono rimaste traumatizzate dalla guerra sono anche particolarmente portate al suicidio, la morte volontaria potrebbe essere stata l’ultima spiaggia e l’ultimo tentativo di resistenza da parte di queste donne per non accettare la situazione in cui sono state forzate. Per comparare: secondo un rapporto del Comitato delle Donne della Regione dell’Eufrate (Kongreya Star a Herêma Firatê), a Kobanê nel 2019 si sono suicidate 3 donne, l’anno precedente 14.

Il Consiglio di Giustizia delle Donne critica la mancanza di misure per combattere la violenza contro le donne in Siria del Nord e dell’Est. Fa appello perciò a tutte le istituzioni e organizzazioni delle donne nonché alle autorità e ai leader politici affinché sviluppino una strategia onnicomprensiva e comune per la prevenzione del suicidio. La lotta contro la violenza è complessa, ha detto il Consiglio, e perciò è necessaria la cooperazione intersettoriale.