Cari amici/e, compagni/e, sorelle, partecipanti alla conferenza “Gemme del Rojava”
Vi inviamo un caloroso saluto da Jinwar, il villaggio delle donne libere in Rojava/Nord Est della Siria
Come voi tutti/e sapete bene viviamo in un periodo attraversato da problemi.
La guerra di occupazione lanciata dalla Turchia e le loro forze alleate contro il Nord e l’Est della Siria sta continuando.
In barba al proclamato “cessate il fuoco” ci sono attacchi ogni giorno, migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case ed i civili sono minacciati ed uccisi. In special maniera i diritti e la libertà delle donne ne sono bersaglio.
Ciò che sta accadendo qui adesso è un esempio lampante della violenza e della guerra che le persone stanno assistendo in tutto il mondo come sintomo del sistema patriarcale capitalista e della sua attuale crisi.
Ma la resistenza delle persone è forte e come donne di Jinwar noi ne siamo parte.
Jinwar è stata costruita come uno spazio pacifico, dove donne di differente etnie e background possono vivere liberamente assieme, organizzando il loro vivere assieme e sviluppando alternative radicate nella storia, nella conoscenza e nei sogni.
Al pari dell’intera rivoluzione femminile che si sta realizzando come un processo continuo nella Siria settentrionale e orientale, Jinwar è minacciata dagli attuali attacchi.
Esiste un parallelo tra l’occupazione delle terre e l’occupazione degli spazi delle donne, dei loro corpi, menti e lavori. La colonizzazione ha sempre cercato di estendersi per soggiogare territori delle popolazioni native in ogni continente ed in questo le donne possono essere considerate la prima “colonia” nella storia.
I nostri corpi, la nostra forza, il nostro lavoro e la nostra creatività troppo spesso sono state al servizio del sistema patriarcale.
Oggi con i tentativi di occupazione turca questa politica continua.
Il potere imperialista e capitalista non è sazio, non fino a quando l’ultimo pezzo di terra diventerà per lui redditizio.
Le terre e le persone sono state divise in confini nazionali i quali sono stati tracciati per servire e proteggere gli interessi del potere.
Ogni stato nazionale ha attuato politiche di assimilazione violenta, annientando la diversità e cancellando le radici e le culture delle persone.
Come risultato di queste politiche divisive gruppi e nazioni sono state antagonizzate le une verso le altre, le connessioni sociali si sono indebolite ed a questo è seguito odio e guerra.
Per lottare contro questa frammentazione e sviluppare una società vivente basata su valori democratici occorre preservare la diversità e l’unità di questi diversi gruppi e nazioni.
Ma ovunque c’è violenza, c’è resistenza. La volontà delle donne di resistere e la nostra abilità di creare ed organizzare un’esistenza libera è più antica del patriarcato.
Le donne di tutto il mondo creano alleanze e invocano lotte comuni e alternative che rispettano la diversità. Noi donne chiediamo la pace nel mondo e vogliamo un mondo dove sia possibile vivere senza minacce quotidiane e pressioni costanti.
Un mondo dove la guerra e la mentalità e la pratica della violenza patriarcale non ha spazio.
Costruire un villaggio come Jinwar significa formulare attivamente una risposta ai problemi di potere che qui nel medio oriente ci troviamo a fronteggiare quotidianamente.
Come donne siamo in grado di sviluppare soluzioni comuni che sono radicate localmente, sostenibili, connesse alla terra e alle persone intorno.
Autorganizzazione, vita in comune, democrazia nel prendere decisioni, educazione, economia comune, ecologia, medicina naturale e cosi via sono le basi per una vita libera e dignitosa.
Noi siamo a Jinwar, anche se alcune donne e bambini hanno dovuto abbandonare il villaggio temporaneamente a causa delle minacce. Gli attacchi sono continui, stiamo supportando il lavoro dei consigli locali e dei comuni in base alle reali esigenze, stiamo partecipando ad azioni, dimostrazioni e funerali di amiche ed amici uccisi negli attacchi.
Abbiamo seminato assieme grano e orzo, raccolto gli ultimi pomodori e peperoni, raccolto melograni e olive, piantando verdure verdi per la stagione invernale. Siamo attente riguardo la situazione, le minacce e sappiamo: la resistenza è vita.
Jinwar è connesso al movimento delle donne in Rojava e nella Siria del Nord Est e cosi come alle donne in tutto il mondo. Tutte assieme stiamo resistendo agli attacchi, difendendo quello che è stato raggiunto grazie alle sforzo di tanti, lottando per la vita, la libertà e la dignità.
«: ci sono donne che resistono imbracciando un arma, ci sono donne che resistono rifiutando di abbandonare le loro terre, ci sono donne che resistono piantando giardini nonostante la guerra, nutrendo persone e ambiente, ci sono donne che resistono attraverso l’azione e l’espressione politica, attraverso la cultura e l’arte, attraverso la costruzione e la difesa della vita che vogliamo vivere.
Dalle radici della nostra storia comune abbiamo imparato che la nostra forza risiede nell’unità e nell’organizzazione. Solo assieme possiamo vincere il nemico comune che è il sistema patriarcale, le sue istituzioni e la sua oppressione.
Chiediamo a tutte le donne e le persone del mondo di unirsi a questa onda al fine di costruire una base che sia abbastanza forte da collegarci tutte in una lotta per il confederalismo democratico.
Alziamo le nostre voci insieme e con un intento comune, basato sul rispetto e sulla diversità, combattiamo il nostro comune nemico con determinazione e con la forza che ci appartiene.
Possano i nostri passi essere determinati, radicati nella convinzione che un altro mondo è possibile.
Possa la nostra resistenza essere trasportate dall’amore e dalla mutualità, un legame che sempre ci ricorderà la nostra unità e diversità nella lotta.
Possa la nostra lotta essere creativa, dando vita ad una esistenza libera e ad una società libera ogni giorno.
Con questo spirito vi auguriamo una fruttuosa conferenza
JIN JIYAN AZADI
The Council of JINWAR
Jinwar, North East Syria, 28.11.2019