Appello per creare piattaforme locali “Women Defend Rojava”

Dal 9 ottobre 2019, lo Stato turco e le sue milizie jihadiste attaccano la popolazione della regione autogovernata della Siria settentrionale e orientale (Rojava). Questa illegittima guerra di aggressione del secondo più grande esercito NATO mira a distruggere il progetto di confederalismo democratico nella Siria settentrionale e orientale. Gli attacchi condotti durante questo tentativo di occupazione colpiscono in particolare i progetti innovatori ed emancipatori che sono stati sviluppati negli ultimi sette anni durante la rivoluzione delle donne. Mentre il governo di Erdogan ha annunciato apertamente questa guerra e i piani per occupare la regione, nelle ultime settimane abbiamo visto che la comunità internazionale – compresi gli organismi delle Nazioni Unite – ha dimostrato di essere contro questa guerra soltanto a parole. Sembra inoltre trarre profitto da questa guerra. L’accordo UE sui rifugiati aiuta a cofinanziare la guerra di occupazione di Erdogan.

Il Rojava è una concretizzazione di come potrebbero apparire i valori sociali, la liberazione delle donne, l’autodeterminazione e una società ecologica e liberata. È una chiara alternativa allo Stato, al patriarcato e al capitalismo. La regione che è attualmente sotto assalto ha creato un modello sociale in cui tutti i popoli e le comunità di fede possono coesistere e in cui donne e uomini godono dell’uguaglianza in un sistema che implementa il principio della co-presidenza accanto all’organizzazione autonoma delle donne. Con un nuovo sistema educativo, in cui proprio Jinelojî (la scienza delle donne e della vita) svolge un ruolo importante, viene creata una nuova coscienza per trasmettere una conoscenza indipendente dalle storie patriarcali di colonizzazione e potere. È stato creato un villaggio delle donne di nome Jinwar, in cui donne e bambini di diversa estrazione vivono insieme in un’economia ecologicamente sostenibile e in cui costruiscono i propri dispositivi educativi e sanitari. La rivoluzione delle donne è multistrato e multidimensionale come le persone che la sviluppano.

I progetti creati dalle donne del Rojava ci hanno dato la speranza e la forza per organizzarci con più forza qui in Europa. Ancora una volta, abbiamo visto quanto le nostre lotte sono interconnesse. Riteniamo la guerra di annientamento in corso un assalto contro la rivoluzione delle donne e contro tutti noi. Attraverso azioni diverse e creative, abbiamo preso una chiara posizione contro questa guerra brutale. Centinaia di migliaia di persone sono scese in strada. La guerra tuttavia continua a imperversare. Le nostre azioni non sono ancora bastate per porre fine a questa guerra atroce. Ecco perché vogliamo essere ancora più chiare nella nostra lotta contro questa coalizione di patriarchi: Trump, Erdogan, ISIS, Putin, Assad, Rouhani, Merkel, Macron e Seehofer. Vogliamo opporci a loro attraverso un’organizzazione chiaramente femminista, ecologica e antifascista!

Creando una piattaforma europea di Women Defend Rojava, vogliamo difendere i valori creati dalla rivoluzione delle donne ed esprimerli anche qui in Europa. Sappiamo che dovremo vedere ancora molte immagini di massacri e guerre contro l’umanità se non alziamo la voce qui e ora. Sappiamo di avere il potere di fermare questa guerra e di cambiare il mondo attraverso la nostra lotta per la dignità. Crediamo insieme nel nostro potere e nell’idea del confederalismo democratico mondiale delle donne e delle persone LGBTI+. Facciamo insieme tutto il possibile per difendere e sostenere la rivoluzione delle donne in Rojava. Diffondiamo ovunque la speranza che le nostre amiche del Rojava ci hanno dato. Difendiamo le nostre compagne e amiche, che combattono per tutte le donne del mondo e che ci hanno protetto eroicamente dai massacri dell’ISIS, organizzandoci come una forza in tutto il mondo! Organizza riunioni autonome per donne e LGBTI+, crea la tua commissione WOMEN DEFEND ROJAVA locale e partecipa alla PIATTAFORMA WOMEN DEFEND ROJAVA in tutta Europa.

Le donne che lottano sono donne vive!

Jin Jiyan Azadî!

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