
Notizie da Jinwar (maggio 2022)
Volevamo darvi una piccola panoramica della primavera che abbiamo trascorso qui con molta energia nuova…
Jin è una parola curda che significa donna. Rete Jin è la rete delle donne* in solidarietà con il movimento delle donne curde e quindi, più in generale, con la lotta per il confederalismo democratico: contro stato, patriarcato e capitalismo; per la democrazia, la rivoluzione delle donne e il cambiamento sociale. Organizziamo presentazioni di libri, seminari, incontri più lunghi, presidi in piazza e iniziative di diverso tipo. Crediamo che il conflitto che si svolge in Mesopotamia, che vede il sistema patriarcale e statale attaccare le forme di autogestione dei popoli e la rivoluzione delle donne, sia un conflitto che non è geograficamente limitato, ma che ci riguarda tutte e tutti. Facciamo riferimento al movimento di liberazione curdo, in cui le donne si autorganizzano e hanno una propria autonomia: allo stesso modo ci organizziamo come donne, consapevoli di essere parte di un progetto più ampio.
Volevamo darvi una piccola panoramica della primavera che abbiamo trascorso qui con molta energia nuova…
Dossier del TJK-E sulla guerra di occupazione turca in Kurdistan meridionale.
“Opponiamoci alla guerra in Kurdistan! Sosteniamo un mondo in cui tutte le persone possano vivere insieme in solidarietà e uguaglianza” ha detto Women Defend Rojava in un appello contro la guerra di occupazione turca in Kurdistan.
Le nostre organizzazioni chiedono alle autorità di affermare il diritto alla rappresentanza politica in Turchia e di garantire che qualsiasi procedimento sia pienamente conforme agli standard internazionali.
La regione di Afrin in particolare ha giocato un ruolo centrale come centro della rivoluzione delle donne e nella creazione di strutture democratiche dirette.
Per dare continuità alla lotta delle nostre martiri, promettiamo loro di intensificare il lavoro nel Nord-Est della Siria fino a quando tutti i loro obiettivi e sogni di libertà, giustizia e uguaglianza saranno raggiunti.
Con questa newsletter speriamo di essere riuscite a darvi un’idea della vita del villaggio. Naturalmente, ci sono molte cose che non abbiamo menzionato, ma che arricchiscono la nostra vita quotidiana…
Il 15 febbraio 2022 cade il ventitreesimo anniversario del rapimento e dell’inizio della detenzione del leader politico curdo Abdullah Öcalan.
Fin troppo spesso in anni recenti abbiamo visto cosa significa quando la Turchia lancia operazioni come questa. Perciò sta a noi attivarci adesso!
Con RAWA, Meena ha gettato le basi di un’organizzazione che, 35 anni dopo il suo assassinio, è più che mai una forza nella resistenza delle donne afgane.
Nell’anniversario del massacro di Parigi, rafforzeremo ancora una volta la solidarietà globale delle donne contro il fascismo, il patriarcato e il femminicidio.
Il TJA ha festeggiato il nuovo anno dei popoli e delle donne che resistono alla dominazione maschile e ha detto che il 2022 sarà l’anno della vittoria.
Il Movimento delle donne curde in Europa chiede un’ampia partecipazione alla manifestazione dell’11 dicembre per la libertà del leader curdo Abdullah Öcalan.
Sono le donne ad essere più colpite dalle guerre, quindi il 25 novembre nel Nord-Est della Siria significa anche ribellarsi alla guerra di occupazione.
Insieme a tutte le donne che chiedono libertà, uguaglianza e pace, saremo in grado di costruire una Siria libera e di creare una Confederazione Mondiale delle Donne attraverso le nostre organizzazioni, idee e lotta ed essere pioniere in questa costruzione.
A Jinwar è sbocciato un nuovo fiore: è l’ambulanza per Sifa Jin!
Il 4 settembre abbiamo appreso dal Rojava Information Center che Zeynab Serekaniye, 27 anni, combattente delle YPJ, è caduta martire […]
L’Iniziativa per combattere contro l’occupazione e il femminicidio per la pace e la sicurezza ha pubblicato un appello per le organizzazioni internazionali sull’Afghanistan e il ritorno dei Talebani.
In quanto donne del Kurdistan, chiediamo a tutte le donne, specialmente le donne del Medio Oriente, di schierarsi in solidarietà con le nostre sorelle in Afghanistan, di amplificare le loro voci e di difendere le loro vite, conquiste e sogni.
L’internazionalista italiana Jessica Todaro ha descritto il supporto dato dal governo del Kurdistan meridionale alle politiche della Turchia come “pericoloso” e ha detto che la divisione tra i curdi aiuterà soltanto i nemici della pace.
“Pensiamo che il KRG abbia voluto sabotare il nostro programma per far sì che, grazie alla copertura mediatica, il nostro messaggio non arrivasse alla comunità internazionale.”
Siamo una delegazione di persone provenienti da tutta Europa, siamo in Kurdistan con un solo obiettivo: pace e libertà.
Facciamo germogliare in tutto il mondo i nostri semi di resistenza come i fiori più belli.
Il Rojava è un’utopia vivente, una visione di come il mondo potrebbe apparire dopo il capitalismo e di come possiamo arrivarci. Il Rojava è una prospettiva in un tempo pieno di attacchi. Se parli di Rojava, allora devi parlare anche di Abdullah Öcalan.
Il Movimento delle donne libere (TJA) condanna fortemente la decisione di Erdogan di ritirare la firma alla Convenzione di Istanbul, che tutela le donne contro la violenza.
L’anno appena trascorso, tra l’8 marzo 2020 e l’8 marzo 2021, è stato segnato da un aumento degli attacchi femminicidi da parte del sistema patriarcale e dalla resistenza delle donne a questi attacchi.
Come donne stiamo combattendo una grandiosa lotta ogni giorno e per noi l’8 marzo è una giornata di grande importanza.
Un tribunale italiano ha confermato la sorveglianza speciale contro l’ex combattente YPJ “Eddi” Marcucci. Questo è un altro caso di repressione contro gli internazionalisti di ritorno dal Rojava.
L’uccisione di Saada al-Hermas e Hind al-Khedr fa parte di una serie di attacchi e minacce dell’ISIS nei confronti di membri e rappresentanti dell’Amministrazione Autonoma e delle tribù arabe della regione.
Hind e Seda non si sono mai arrese nonostante le minacce di decapitazione da parte dell’ISIS. I membri dell’ISIS hanno attaccato le loro case il 20 gennaio 2021.
Come movimento delle donne Kongra Star, promettiamo di rafforzare la nostra resistenza e la nostra lotta fino alla liberazione di Afrin, Girê Spî e Serêkaniyê, di proteggere le conquiste della rivoluzione delle donne e difendere la sicurezza del Rojava.
La nostra lotta nel corso di 16 anni è culminata in molti successi e vittorie, che hanno costruito una base per le donne e le hanno rese l’avanguardia nella rivoluzione.
Oggi, 9 gennaio, ricordiamo l’assassinio delle nostre compagne curde Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Şaylemez. Otto anni fa queste tre meravigliose donne e rivoluzionarie sono state uccise a Parigi dai servizi segreti turchi.
Mentre si intensifica il bombardamento da parte dell’Esercito Nazionale Siriano (NSA) supportato dalla Turchia nell’area di Ain Issa, a sud di Tel Abyad, molti civili rimasti nella zona di conflitto sono stati costretti a fuggire.
Condividiamo il video da parte delle compagne e amiche di Jinwar di ringraziamento per la raccolta fondi.
La violenza di genere che ogni giorno si consuma sulla pelle delle donne è lo strumento attraverso cui il sistema patriarcale afferma la sua esistenza.
Con questa campagna vogliamo che il femminicidio sia riconosciuto a livello internazionale come crimine contro l’umanità. Aggiungi la tua firma alle nostre richieste. Fermiamo il femminicidio!
La rivoluzione delle donne non si ferma e ora più che mai ha bisogno della solidarietà attiva della società civile internazionale.
In occasione dell’ottavo anniversario della rivoluzione del Rojava, ANF News ha intervistato la Comandante generale delle YPJ Newroz Ehmed.
Cortei di protesta in molte città turche per la morte d’una giovane per mano del fidanzato.
Le YPS-Jin invitano all’autodifesa dopo che nei giorni scorsi si sono nuovamente verificati attacchi contro donne e minori da parte di uomini e militari nel Kurdistan turco.
“La rivoluzione del 19 luglio reca impresso il carattere delle donne e per questo è diventata un modello per tutti i dibattiti internazionali.”
“La rivoluzione del Rojava, che è iniziata a Kobanê il 19 luglio 2012 e si è poi diffusa in tutte le città del Rojava, ha già preso posto nella storia come la maggiore rivoluzione del Medio Oriente”, ha detto il KCK.
Questa rivoluzione ha dimostrato che una nuova vita è possibile grazie alla grandiosa resistenza dei popoli e ha lasciato un segno profondo nel XXI secolo.
La violenza e la repressione contro le donne in Kurdistan e in Turchia continuano ad aumentare. Anche l’associazione delle donne […]
“Porgiamo omaggio oggi non soltanto alle nostre compagne cadute martiri in questo attacco, ma a tutte le donne le cui vite sono state date e prese nella lotta per la liberazione.”
Sono passati nove mesi dall’assassinio della politica e segretaria generale del Partito del Futuro Siriano, Hevrin Khalaf, da parte della milizia di Ahrar al-Sharqiya supportata dalla Turchia.
Il confinamento provocato dalla crisi del Coronavirus ha incoraggiato la violenza contro le donne in tutto il mondo – perfino nelle regioni autonome della Siria del Nord e dell’Est. In soli due mesi e mezzo, 14 donne uccise per mano d’uomini, 16 suicide.
“L’Unione dei Media delle Donne sarà la voce della rivoluzione, secondo le linee della verità, e condurrà l’avanguardia nel costruire un sistema nazionale democratico.”
Condanniamo la brutale uccisione delle compagne Zehra Berkel, Emîna Weysi e Bedîea Mele Xelîl da parte dell’esercito turco.
Vi esortiamo ad azioni creative in questi due giorni per dare una forte espressione comune alle nostre lotte contro il colonialismo, il fascismo, il patriarcato e il femminicidio, la distruzione ecologica e tutte le forme di oppressione in tutto il mondo.
La Turchia è decisa a distruggere il baluardo della liberazione delle donne in Siria del Nord. Ma le donne del Rojava non si arrenderanno, scrive Dilar Dirik.
Mano nella mano opponiamoci a tutte le forme di violenza. La catena che creeremmo unendo le nostre mani può creare un muro contro il sessismo, il razzismo e il colonialismo.
Chiediamo a tutte le donne di difendersi, di organizzarsi e combattere, combattere ogni femminicidio. L’uccisione delle nostre compagne non passerà impunita ed essa rafforza ancora di più la nostra organizzazione.
Il seminario era parte di un programma contro la violenza alle donne, iniziato due giorni fa e rivolto a un pubblico misto.
Come coordinamento del Kongra Star, condanniamo totalmente gli attacchi ai membri del Kongra Star nella regione dell’Eufrate Zehra Berkel, Bedîa (Hebûn) Mele Xelîl e madre Emîna Weysi.
Lo Stato turco fascista ha colpito direttamente un’abitazione civile, uccidendo almeno tre donne.
Sappiamo molto bene che fino a oggi, grazie ai nostri sforzi e al nostro impegno, abbiamo ottenuto grandi cose. Bisogna preservare e sostenere questi valori e l’impegno di tutti.
Aderiamo all’appello pubblicato da Rete Kurdistan per una mobilitazione organizzata per il 27 giugno alle ore 17.
Ieri sera la crudeltà dello Stato turco si è manifestata ancora una volta nel territorio del Kurdistan, questa volta in Bașur.
Abbiamo dato il via a una campagna di raccolta fondi della durata di sette mesi, supportata con entusiasmo già da una trentina di artist*, che punta a raccogliere 30.000€ e andrà a sostenere le spese per l’acquisto di un’ambulanza per Jinwar.
Questo sistema è istituito attraverso sforzi coordinati alla democratizzazione, all’educazione e alla decostruzione all’interno della società di gerarchie patriarcali, sociopolitiche, economiche e culturali.
Leyla Güven, parlamentare dell’HDP di Hakkari, ha inviato un messaggio dal carcere all’agenzia JinNews.
Una società può essere democratica soltanto se le donne partecipano attivamente alla sua formazione e si organizzano in tutte le aree della vita.
Costruiamo una vita libera insieme in memoria di George, di Barış, di tutte le persone che sono morte per mano del fascismo e del razzismo e di tutte le persone resistenti che ci hanno preceduto.
La filosofia base di “Şîfa Jin” è che la salute è lo specchio dello stile di vita, delle relazioni con la società e dell’ambiente e, quindi, riflette la storia dell’oppressione e della resistenza.
Il KJK chiede che l’assassinio di George Floyd negli USA non sia derubricato ad atto isolato e afferma che “il […]
Come movimento delle donne Kongra Star condanniamo le azioni del regime fascista turco contro le attiviste in Kurdistan Settentrionale e riaffermiamo la nostra solidarietà nei confronti delle donne.
La salute è lo specchio della società in cui viviamo e della nostra relazione con essa: solo una società libera dall’oppressione e dalla repressione sarà dunque una società sana.
Nel mondo odierno pieno di bruttezza, ingiustizia e malvagità, non è l’estetica delle forme fisiche, aumentate, che costituisce la bellezza; solo le donne che difendono la vita con la lotta possono creare bellezza.
La nazione democratica è l’unità di tutte le strutture organizzative sulla base della libertà sociale, politica, culturale, economica, religiosa, confessionale e della liberazione delle donne, ad un livello ecologico e comunitario.
Abbiamo assistito a un giorno nella vita delle guerrigliere. Un giorno pieno di fatica e risate. Quando le guerrigliere lavorano, […]
“Come trattiamo la natura, come vengono trattate le persone, come si tratta la nostra interiorità, qui è dove inizia il dibattito sulla salute” – Intervista a un’operatrice sanitaria internazionalista in Siria del Nord-Est (10 maggio 2020)
Sviluppare coscientemente una lotta comune contro l’attacco del sistema sulla società e sull’individuo e contro la percezione che vuole creare, non è più un dovere che si può posticipare.
Nelle ultime settimane abbiamo visto e sentito ancora una volta quanto sia importante preservare le nostre risorse naturali e il nostro stile di vita ecologico.
Questo significa costruire relazioni sane tra la natura e le persone e tra le persone.